giovedì 24 marzo 2016

Lo Smemorato di Collegno

Foto di Piergiorgio Pirrone
Nel saggio di John Ruskin Turner e i Preraffaelliti un pensiero mi colpì come una fucilata, senza per questo farmi passar a miglior vita: “Il più nobile di tutti i sentimenti: un assoluto smemoramento dell’io”. Mi ricordai così dei vari pastiches che da Clementi fino a Casella e Ravel si sono sviluppati prendendo una composizione e rielaborandola secondo il proprio gusto. Un po' come prendere un’oggetto e spostarlo così da poterne osservare rifrazione, sfaccettature, volume ed effetti sullo stesso. Così ho cominciato a sviluppare una serie di arrangiamenti di quella romanza “perché taccia il rumor di mia catena”: nove.

giovedì 10 marzo 2016

Può essere attuale una lettera del 1842?

Oggi pomeriggio, presso la bellissima galleria d’arte di Piazza della Minerva, abbiamo incontrato Bruno Manfellotto. Giornalista innamorato del proprio lavoro e dotato di quel raro senso di appartenenza che, malgrado lusinghe e sirene, appartiene a quella generazione che vuole concludere la sua carriera dentro la propria azienda, è un professionista attento e vigile del nostro contemporaneo. Ma apprezza anche il passato così che alle nostre spalle vedete un magnifico dipinto dei faraglioni di Capri (opera di Friedrich Nerly ) che con la sua luce e la sua calma ci ha accompagnato attraverso gli anni storicamente difficili e tormentati dei pellegrinaggi di Liszt tra Roma e il resto della nostra Europa.

sabato 5 marzo 2016

A Roma, due sfaccendati bighellonano sotto i portici di Piazza Vittorio

Ci siamo incontrati, al Teatro Golden, con Guido Ferrantelli che, da quando ha smesso di lavorare, passa quasi tutto il suo tempo a viaggiare in lungo e in largo per l’orbe terraqueo. Si è fatto ritrarre su WhatsApp, quasi abbracciato, all’interno del tronco di un fantastico ulivo secolare pugliese. E nel guardare quella foto mi ha ricordato i versi di una poesia di Pablo Neruda che dicono “stirpe austera, nel suo ritorto cuore terrestre”. E così, accompagnati dalla quieta voce del dolce suono della laguna di Orbetello, abbiamo parlato del fenomeno Liszt e della sua spiritualità.

venerdì 4 marzo 2016

Un gioco di Specchi

Il nostro cammino fa tappa presso il più importante negozio di pianoforti, nei pressi della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma dove, in verità, si svolgono le prime scene del docufiction su Liszt. Nella foto in piedi Andrea Lalle che fa la foto, Andrea Donato alla telecamera e Franco Zennaro con la cuffia che ascolta una registrazione. Infatti, in questi ambienti, arricchiti dalla presenza di svariati pianoforti a coda, tra cui un prestigioso Gran coda D della più nota fabbrica di Amburgo, inizia l’introduzione al film, dalla musica alle parole fin dentro aspetti particolarmente curiosi.