sabato 12 novembre 2016

Senza per questo dimenticare gli altri.

Questa nostra iniziativa non avrebbe potuto cominciare se non ci fossero stati presupposti tali per cui almeno la narrazione “scenografica” non la si fosse potuta immaginare. Così, tra chiedere permessi, organizzare le location, prevedere il tempo, il traffico, e tutto il resto, chiunque si sarebbe arreso, Noi invece, ci siamo inventati un modo diverso per poter stare negli stessi posti. Qualche volta però, abbiamo avuto bisogno invece, di particolari oggetti o contesti. Così, come è giusto che sia, siamo lieti di poter ringraziare gli amici Gianmarco Lacoste e Massimo Sarandrea, ma anche Carlo Scorrano, Marco Quadri, Mario Albi e Roberto Centrella che ci sono stati vicini, ciascuno a modo suo. Infine, con il piacere della lunga frequentazione, ci ricordiamo di Lorenza, Antonfrancesco, Antonio, Pierfrancesco e Luca premurosi ed attenti come i più cari sanno fare.

mercoledì 9 novembre 2016

Un contributo importante


Qualsiasi attività scaturisce da un’idea che viene poi da noi elaborata. Quindi le facciamo acquisire un certo colore dandole poi una struttura che man mano prende le sembianze di un albero che, con la sua ricca vegetazione, ci può richiamare alla mente l’idea di un rifugio affidabile e confortevole. In questa speciale ricerca ci sono tornate in mente le parole del pittore americano George Catlin.” … amo un popolo che mi ha fatto sempre sentire ben accolto nel migliore dei modi possibili …”. Anche noi, per realizzare questa docufiction, siamo stati ospiti, avvalendoci così della loro preziosa collaborazione, del Servizio biblioteca del Grande Oriente d’Italia, del Museo e Gipsoteca Antonio Canova e della Società Teosofica Italiana. Tra i tanti amici che ci hanno saputo consigliare con attenzione e premura, senza per questo dimenticare gli altri, ci preme ricordare Alessandro Picarelli competente nelle gouaches e tempere, Ciccio Mazza bravo con la pittura antica, Carlo Giunta con grande esperienza nell’antiquariato italiano, Attilio Nardecchia che insieme ad Alfio Mazza sono tra i maggiori depositari di incisioni antiche di Roma, Antonio Fratangeli specialista del tardo 700 e Alberto Robiony viceversa che spazia dal 600 fino al decò.

lunedì 7 novembre 2016

Le tre grazie

Non vorremmo certo che qualcuno scambiasse questo nostro titolo con l’opera del Canova o coll’omonimo poemetto del Foscolo. E tantomeno vorremmo fare riferimento al giudizio di Paride, sull’argomento da cui, tanto opere d’arte hanno tratto ispirazione. Tuttavia come capita spesso anche in campo cinematografico, ci sono dei passaggi in cui gli attori inciampano e qualche circostanza concorre poi a dar vita ad una diversa narrazione. Perciò abbiamo voluto fornire allo spettatore la possibilità di immedesimarsi nei panni di Paride e riconoscere e riconoscere a quale delle tre corrisponde Hera, Afrodite e Atena. Pertanto, alla stregua del principe troiano, voi stessi potrete decidere a quale concedere la mela ovvero il pomo della discordia.